RITORNO A PIEDELPOGGIO


Il fascino del verde e quelle cime
Il tempo andato in mente fan tornare,
Più avanti lo diranno le mie rime
Quanto i miei pensier fanno sognare,
Riportano d'incanto le mie stime
Fra valli ombrose e boschi da ammirare,
Tra mille siepi e tanti campicelli,
Ove i tramonti sembrano più belli.

Fra questi dimora Piedelpoggio,
Frazione antica dell'alta sabina,
Primeggiano il cerro e l'alto faggio,
La nocciola, il corniolo e l'uva spina;
Luogo ameno in territorio Poggio
E quel di Cambio il produttor di brina,
E' il mio paesel nativo, tanto caro,
Comune di Leonessa montanaro.

Lo rivedo cosi' dopo il Tascino
Dalla statale, sopra a Selva Piana,
Coi tetti marroncini in fila indiana,
Con la chiesetta e il campanil vicino,
Cinto di verde che ristora e sana.
S'accede ormai da tempo da Riovalle
Lasciando la maestra alle mie spalle.

Fra siepi, prati e campi, in ogni lato,
Muovendo verso l'alto per la via,
Ritrovo alla sinistra presso un prato
L'immaginetta dedita a Maria.
Più avanti sulla destra in triste stato
'Na fontanella
spesso in carestia;
Il nome suo è la fonte La Moglia,
Ma bere acqua qui passa la voglia.

Poco più avanti ecco il cimitero
E qui fermo il mio passo mestamente,
Mi si rattrista l'animo e il pensiero
Per quanti mi ritornano alla mente;
E quei che, pur restandomi mistero,
Fù fra color che fé la nostra gente.
Una prece per lor con pio fervore
Esprime il sentimento, insieme al cuore.

Passo la via che porta all'aquanella
Avanti ancora un vecchio cascinale,
Al paesello ei fa da sentinella
A star col nome suo, ch'è Roteale,
E nell' andar in questa parte e in quella
Rivedo l'aia fatta tale e quale,
Ma solo i segni dove s'è trebbiato
Il buon grano da tempo seminato.

Fra siepi verdeggianti in linea retta
Raggiungo alfine il paesel natio,
E giungo pur innanzi alla chiesetta
Ove un bel dì fui battezzato anch'io;
Non posso non frenare la mia fretta,
Per appagare un altro mio desio,
Di visitar con tanta nostalgia
Del Cerreto la Vergine Maria.

M'avvio felice in mezzo l'abitato,
Dimora de ste genti montanare,
Di settembre me lo ricordo ornato
De tante fascinette a soleggiare.
Nella piazzetta attigua e ad ogni lato
Sentivo lu ferraru a martellare.
Nella patria dei Lalle e dei Paciucci
Dei Boccanera, i Risa e i Pietrolucci.



Piedelpoggio, settembre 1991.