In questa villa deliziosa e amena.......

Ai piedi del monte Colle Collalto, Piedelpoggio, è la più grande delle trentasette frazioni sparse sui circa 50km2 dell'altopiano leonessano, situato a 936m di altitudine, tra boschi di quercia e faggio, in una natura pressoche' incontaminata. L'altopiano è circondato da massicci e catene montuose, fra cui si distinguono le vette del Terminillo(2216m) il monte Cambio(2081m), il monte Tilia(1775m) e il monte Corno(1735m), a sud il monte Catabio(1731m), il monte la Croce(1626m), il colle Prato Pecoraro(1817m).
L'altopiano Leonessano è tagliato da sud a nord dal Tascino Corno, affluente del Nera,che ha origine dal Terminillo.
La zona è interessante da un punto di vista geologico,per i fenomeni carsici, testimonianza delle glaciazioni del quaternario.
Particolarmente interessanti dal punto di vista paesaggistico e naturale sono, la Vallonina la valle del Meta e la valle del Fuscello.
Piedelpoggio è raggiungibile da Rieti con la statale 521 che passa per Morro Reatino,o con la statale 471 che sale da Posta(sulla salaria,all'altezza delle gole del Velino). Meno praticabile perchè chiusa al traffico nei mesi invernali la strada che proviene dal Terminillo attraverso la sella di Leonessa.
Dista da Roma circa 120km.
In estate,nel mese di Agosto,patrocinate dall'associazione PRO PIEDELPOGGIO, nei giorni 16-17-18 si celebrano feste in onore della MADONNA ADDOLORATA,
della MADONNA DEL CERRETO e di SAN GIOVANNI BATTISTA, accompagnate da giochi e serate musicali.
Particolarmente interessante da vedere è il PALIO DEL VELLUTO,recentemente ripristinato dalla PRO LOCO di LEONESSA, che ebbe origine addirittura nel 1464,
all'interno della fiera dei S.S. PIETRO e PAOLO, la più antica fra le importanti fiere e mercati di LEONESSA nei secoli scorsi.
Durante il palio, i sei sesti in cui era diviso anticamente il territorio,CORNO-CROCE-FORCAMELONE-POGGIO-TERZONE-TORRE, si sfidano nei costumi dell'epoca, in gare e giochi dai quali uscirà il sesto vincitore che custodirà il prezioso drappo.
Una delle tradizioni popolari più antiche, è quella del "canto a braccio",eseguito da poeti improvvisatori, che si sfidano nella composizione delle rime.
Come tutti i piccoli paesi montani pochi sono omai i residenti, quasi tutti anziani, molti dei quali, raggiungono e superano i 90 anni, a testimonianza che l'aria buona e la vita sana, fanno sicuramente bene.
Una mensione particolare và a MONS.re GIOACCHINO BELLA, parroco della frazione per più di 70 anni, durante i quali ha fatto molto per la frazione e per l'altopiano tutto, lasciando un vuoto difficilmente colmabile.
L'attività prevalente, insieme all'agricoltura è l'allevamento del bestiame, per la maggior parte dell'anno, allo stato brado.
Si producono soprattutto farro, grano,mais e patate,
di cui è stata istituita da non molti anni la sagra ad ottobre.
Nei boschi si trovano tartufi, funghi e animali quali il lupo,la volpe,il cinghiale,
l'istrice, il tasso e la vipera.
Numerosi e suggestivi i sentieri di varia difficoltà che si inerpicano sulle montagne circostanti.