Le aste pubbliche(la candela vergine)
 
 

 

Le aste pubbliche erano indette dal consiglio delle universita' e potevano essere di diverso tipo a seconda della loro finalita':

-Asta con lecitazione privata.

-Asta con banditore.

-Asta con candela vergine.

la prima veniva adottata soprattutto per la vendita del taglio boschivo e delle erbe e fino ad oggi non ha subito cambiamenti sostanziali nella procedura. Secondo una prassi burocratica tuttora vigente si procedeva ad invitare un numero limitato di ditte - precedentemente concordato nell'ambito del consiglio - le quali erano tenute a presentare un'offerta sigillata contenente i propri requisiti. I requisiti richiesti erano stabiliti dal corpo forestale dello stato e redatti nel capitolato d'oneri e tra essi i più importanti erano i seguenti: La ditta doveva dimostrare la propria iscrizione come impresa boschiva presso il corpo forestale e presso la camera di commercio, doveva inoltre dichiarare di aver preso visione del bosco oggetto dell'opera di taglio ed infine pagare una cauzione del 10% del valore della stima del bosco.

Più antica la prassi della candela vergine, ancora oggi praticata da alcune università agrarie, come Terzone S. Paolo.--Essa consisteva nell'accensione di una candela- poi sostituita con i "prosperi", fiammiferi di grosse dimensioni--, che rimaneva accesa finchè non si levasse una voce di offerta maggiore. l' asta aveva termine solo al totale spegnimento della candela vergine. Qualora per la durata di tre candele non vi fosse stata alcuna offerta, l'asta veniva considerata deserta.

Nell' asta con banditore, vi era un addetto alla convalida e all' aggiudicazione dell'appalto - il banditore appunto- l'aggiudicazione veniva successivamente pubblicata sulla gazzetta ufficiale dello stato.