Storia dell'universita agraria
 
 

 

Costituita in Università Agraria nel 1929 insieme a quelle di S. Vito ed Albaneto, Piedelpoggio rappresenta ancora una delle realtà frazionali più vitali nell'ambito del Comune di Leonessa, vantando una lunga storia di autonomia nell'amministrazíone del proprio territorio.(Il termine università deriva da "universitas civium" vale a dire la totalità dei cittadini che costituiscono un comune e pertanto va inteso come sinonimo di quest'ultimo, cioè un insieme formato da famiglie e da individui che sottostanno ad un medesimo diritto societario uniformandosi ad esso come unico corpo politico ideale).

Per gli anni immediatamente successivi alla costituzione dell'Università agraria la scarsità di notizie e di documenti in gran parte distrutti dai tedeschi durante il conflitto mondiale (*), ha impedito una ricostruzione fedele della sua storia amministrativa, sebbene essa annoveri una lunga serie di interventi pubblici di notevole portata per le condizioni storiche in cui furono intrapresi.Nella sede dell'Amministrazione è conservato con cura l'unico registro delle deliberazioni scampato alla distruzione, risalente al 1944, mentre tutto il resto della documentazione è successivo al 1949.

Al 19 luglio del 1947 risale la prima delibera riguardante la costruzione dell'acquedotto, opera motivata dall'estrema necessità per la vita degli uomini e degli animali, come fu dichiarato nelle premesse del documento, alla cui realizzazione parteciparono economicamente tutti gli abitanti della frazione. In seguito ad accordi precedenti l'Università Agraria di Piedelpoggio affidava al Comune di Leonessa l'incarico di far redigere il progetto per la costruzione dell'acquedotto Leonessa Piedelpoggio dal quale sarebbe derivato il tronco a sé stante per la frazione.Nel 1950 l'Amministrazione, ancora in attesa della realizzazione del primo tronco dell'acquedotto comunale per l'alimentazione del proprio serbatoio, deliberò (delibera consiglio n. 10 del 14.08.1950) di revocare il precedente affidamento dei lavori al Comune (fatto con delibera n. 6 bis del 3.9.1947), e di eseguire in economia diretta i lavori di ricerca di sorgenti per l'integrazione idrica della frazione.

L'opera fu eseguita più tardi in seguito ad una indagine tecnica con la quale era stata rilevata la presenza di sorgenti denominate 'Fonte Monna' nei pressi della conduttura già esistente della frazione, la cui portata avrebbe integrato il fabbisogno idrico dell'abitato.

L'amministrazione di Piedelpoggio si occupò anche della manutenzione delle strade interne del paese che, intrapresa nel 1948, costituì per l'Amministrazione un'importante occasione per ''lenire la disoccupazione locale", per la quale, "gli stessi cittadini si sono prodigati con entusiasmo prestando molte ore gratuite.

Nel 1949 essa provvedeva all'acquisto di uno stabile "da adibire ad uso scuola e che avrebbe fornito i locali per l'ufficio dell'Università stessa e per l'ufficio postale.L'acquisto dello stabile determinò una vera svolta nella vita sociale della frazione che da allora avrebbe potuto usufruire di servizi fondamentali per il suo sviluppo. Al 1950 risale infatti l'istituzione della 'ricevitoria postale" di Piedelpoggio per la quale l'Università agraria, si assunse il formale impegno di fornire i locali e l'arredamento 'senza limiti di tempo e gratuitamente. Negli anni '50 l'amministrazione si occupò anche della installazione di un impianto 'fonotelegrafico , della riparazione della fontana vecchia del paese risalente al 1660 e della costruzione di un abbeveratoio in località "Strada Riovalle.

Numerosi altri interventi furono effettuati nel paese nei primi anni Cinquanta, come la sistemazione della strada 'Riovalle Piedelpoggio', la pavimentazione interna del paese e il miglioramento dei pascoli montani, segno di una particolare vitalità che è andata gradualmente diminuendo nel tempo. La storia di Piedelpoggio ci dimostra quanto possa incidere nella vita economica e sociale di una frazione il forte senso di appartenenza al proprio territorio da parte dei suoi abitanti spesso posti di fronte alle difficoltà della sopravvivenza.

Una delle proposte più ambiziose dell'Università Agraria di Piedelpoggio degli ultimi anni è rappresentata dal progetto di avviamento ad alto fusto per il bosco in Loc. Macchia Grande, per la realizzazione del quale fu richiesto un finanziamento regionale regolato dall'Obiettivo 5/b.

I risultati positivi di questo progetto, nato in seno all'amministrazione nel 1998, sono stati comunicati dallo stesso presidente con un avviso pubblicato sul periodico religioso "Leonessa e il suo Santo": "Si rende noto a tutti i cittadini della frazione di Piedelpoggio che dopo quattro lunghi anni di impegno continuo per la realizzazione del progetto inerente all'Ob. 5b (in riferimento all'avviamento ad alto fusto del bosco denominato 'Macchia Grande') e nonostante i vari e molti contrasti interni e gli innumerevoli dubbi perfino tra gli stessi amministratori, ma con un valido appoggio dei funzionari della Regione Lazio, finalmente il giorno 3 dicembre 1999 (nella sede dell'Università Agraria) alla presenza del funzionario della Regione Dott. Claudio Benvenuti, si è proceduto all'apertura delle numerose buste pervenute, e successivamente alla aggiudicazione dell'appalto all'impresa vincitrice 'Palma Verde'.

Il lavoro di avviamento ad alto fusto dopo varie vicissitudini è terminato nel 2003 e si spera possa dare quanto prima i suoi frutti sia in termine di legnatico , quanto nello sfuttamento dei prodotti del sottobosco.